Oggi si celebra la giornata della Terra, un pò come se fosse il suo compleanno, lo celebriamo dal 1970. Ci si ferma a guardare come, anche per lei, incominciano a vedersi le prime rughe sulla pelle.
Una domanda ci viene spontanea: "saremo in grado di trovare la crema miracolosa che, come dicono le promesse pubblicitarie, elimina le rughe e i segni del tempo?" Saremo in grado di capire che se non adottiamo "TUTTI" i comportamenti corretti, questo nostro pianeta scomparirà più velocemente di quanto ci aspettiamo?
Abbiamo assistito al "grido" di Greta Thumberg che ammonisce i politici del mondo con il loro "bla bla bla"; abbiamo sentito, o fatto finta di sentire, gli scienziati che da anni ci avvertono sulla crisi climatica; abbiamo constatato sotto i nostri occhi come gli eventi catastrofici si stiano man mano infittendo a causa dei cambiamenti climatici.
Ma ora, assistere, non è più l'unica opzione. Occorre l'impegno concreto di tutti per capire queste problematiche urgenti. Occorre che l'argomento diventi la normalità nelle agende politiche mondiali, che sia dibattuto in tutte le amministrazioni comunali e territoriali, che sia integrato nel piano di studi di tutti gli ordinamenti didattici e che i comportamenti adottati nelle nostre case e nella vita in generale siano sempre rivolti a salvaguardare il nostro bellissimo pianeta.
Anche il doodle di Google, celebra questa particolare giornata, mostrando un timelipse della terra e anche se può sembrare un'elegante mossa strategica, attira l'attenzione sul tema da parte dei miliardi di utenti che utilizzano il suo motore di ricerca.
Attraverso la successione di immagini tratte dalla funzione Timelapse di Google Earth e di altre immagini satellitari, il doodle mostra l’impatto del cambiamento climatico nel corso degli anni o dei decenni in quattro punti diversi della Terra: la ritirata del ghiacciaio sul monte Kilimangiaro in Tanzania e di quelli in Groenlandia, lo sbiancamento dei coralli attorno a Lizard Island, nella Grande Barriera Corallina, in Australia, e la distruzione della foresta di Harz, nel nord della Germania, a causa delle infestazioni di un insetto chiamato bostrico tipografo provocate dall’aumento delle temperature e da periodi prolungati di siccità.
Anche se lo spirito del nostro viaggio non è quello di fare puro allarmismo, vogliamo comunque apprezzare il gesto del colosso di Mountain view al fine di non dimenticare che l'attenzione e l'impegno per la tutela del nostro pianeta, non sono una moda passeggiera ma devono diventare uno stile di vita.
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