Ogni anno sulla terra si producono più di due miliardi di tonnellate di rifiuti. Una quantità smisurata.
Tuttavia, analizzando questo dato in chiave business, sarebbe possibile assistere indiscutibilmente alla nascita di un nuovo mercato.
Un terzo dei rifiuti prodotti infatti, non entra né in discarica né nel circuito del riciclo; anche se ipoteticamente tutti questi materiali venissero rimossi da parchi, oceani e strade, la situazione non si risolverebbe.
Per limitare i danni non è sufficiente modificare le nostre abitudini di acquisto riducendo i consumi, ma è indispensabile prolungare il più possibile l’utilizzo di un prodotto attraverso la creazione di una nuova catena del valore.
Oggigiorno l’incentivo alla tutela dell’ambiente passa anche attraverso la creazione di un valore per il singolo, ovvero il valore di un oggetto tramutato da rifiuto in denaro.
Aziende come Adidas o Ikea hanno già iniziato a lavorare su questo aspetto per elaborare un diverso modello di business.
Come è possibile agire:
chiedersi in quale modo si potrebbe ridurre a monte il problema trasformando il rifiuto in un oggetto di desiderio. Nessuno è ancora riuscito a stimare il valore del mercato dei rifiuti, ma per certo si tratterebbe di un business a nove zeri.
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