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Immagine del redattoreIsabella Bovino

INTERVISTA A DANIELE GUADAGNOLO: "Presentazione di D. Guadagnolo"


Mentre era ancora in corso Youth4Climate, l’incontro tenutosi a Milano prima della Pre-Cop26 dedicata ai cambiamenti climatici, abbiamo intervistato Daniele Guadagnolo, 28 anni, originario di Arona (Novara), delegato italiano al fianco di Federica Gasbarro.

Laureato in Economia all’Università degli Studi di Milano Bicocca, marketing specialist e co-fondatore di diverse associazioni presenti in Italia e all’estero sul clima, ha al suo attivo anche la partecipazione, come rappresentante dell'Italia, all'UNCTAD Young Forum, cioè il forum giovanile delle Nazioni Unite dedicato a commercio e sviluppo.

Abbiamo chiuso l’intervista incontrando Daniele a Walden Hour, il primo evento di We are Walden!, la community sostenibile del Consorzio Rilegno, venerdì 26 Novembre alle 18.30 in Fondazione Catella, una location immersa nel verde nel cuore di Milano. All’evento hanno partecipato come relatori Mariano Chernicoff, docente del Politecnico di Milano, Odoardo Fioravanti, industrial designer e Nicola Semeraro, Presidente di Rilegno.


Quando hai iniziato ad appassionarti alle tematiche ambientali e quando hai capito che era giunto il momento di metterti realmente in gioco in questo ambito?

Ho cominciato ad appassionarmi a questo tipo di tematiche sin da quando ero piccolino, perché sono cresciuto in una zona immersa nella natura, nella campagna, nell’Alto piemontese: vengo da un paese che si chiama Arona e sono cresciuto in un altro paese che si chiama Borgo Ticino, che è circa 5 km da Arona, sul Lago Maggiore. Aver avuto questo contatto stretto con un’area più naturalistica, più ambientale, con questo tipo di background, di esperienza, l’essere sempre stato a contatto con la natura, ha fatto sì che io abbia sempre avuto questo senso di giustizia, insomma cercare di combattere le disuguaglianze, etc. ​Ho cominciato ad attivarmi seriamente quando sono andato all'università, a Milano e in particolare quando ho conosciuto la prima persona che lavorava in questo ambito; poi, con i primi soldi ho iniziato anche ad andare all'estero a fare conferenze, ovviamente prima come partecipante poi come speaker. Adesso, vengo addirittura “quasi” pagato, con dei rimborsi delle spese dei viaggi e per me questo è già un ottimo traguardo.

Quello, però, che ti posso dire che il punto di svolta l'ho avuto quando, nel 2018, ho partecipato all’evento UNCTAD Youth Forum, promosso dalle Nazioni Unite e tenutosi alla sede centrale delle Nazioni Unite a Ginevra. È stato un evento sempre a target giovanile, siamo stati selezionati in 150 giovani da tutto il mondo. Qui abbiamo avuto i primi cenni sulla sostenibilità e su quelli che sono gli obiettivi da raggiungere, seguendo le linee guida dei 17 SDGs dell’Agenda 2030. La prima Cop a cui ho partecipato è stata la Cop24 [NdR: è la 24esima Conferenza delle Parti della Convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, tenutasi a Katowice, in Polonia, dal 2 al 14 dicembre 2018] e in questa occasione ho iniziato a conoscere il network internazionale dei giovani che si occupano di sostenibilità e del cambiamento climatico: la Cop24 ha segnato il mio ingresso ufficiale nel mondo dei negoziati per il clima. Ho poi fondato una NGO [NdR: Daniele è co-founder di @Change For Planet, https://www.changeforplanet.it/ una ONG gestita da giovani che mira a sensibilizzare sulla sostenibilità e il cambiamento climatico], che si occupa sempre di cambiamento climatico. Ho contribuito a organizzare per la prima volta in Italia, nell’ottobre 2019, la Local Conference of Youth (LCOY): la conferenza nazionale dei giovani sui cambiamenti climatici supportata dalle Nazioni Unite. Quindi ricapitolando: partenza dal Piemonte, per poi arrivare a Milano, poi università, poi conferenze nazionali, poi conferenze internazionali ed infine attivazione. Una volta che ho appreso questo background e queste capacità di pensiero, di logica e di conoscenza, mi sono attivato concretamente.



Come riesci a conciliare il percorso professionale con l’impegno per l’ambiente? Questa è la parte più complicata, perché con l’impegno ambientale non vengo pagato, non ci pago le bollette, al massimo riesco ad ottenere qualche rimborso per i viaggi, qualche cena, qualche notte in hotel, ma più di quello non si riesce a fare. Quindi cosa faccio? Io lavoro full time come marketing specialist per un'azienda del settore privato, mentre faccio questa parte più di attivismo prevalentemente di sera, in treno quando torno a casa, quando ho un paio di orette, ma soprattutto durante i weekend, andando in giro per eventi organizzati da noi oppure vado io addirittura in alcuni eventi a fare da speaker. Cerco insomma di organizzarmi quando ho del tempo libero, come nel weekend, la sera tardi o nelle pause pranzo. Alcune volte capita che faccio un mini-video, mi prendo 10 minuti nella pausa pranzo e lo faccio. Diciamo che è complicato ma è fattibile e dà molta soddisfazione.

Molti, anche tra i ragazzi, pensano che partecipare alle manifestazioni a favore dell’ambiente sia uno sforzo inutile, cosa risponderesti a tale obiezione? No, secondo me non è uno sforzo inutile, soprattutto perché è attraverso questo genere di attività che si riesce a scuotere la coscienza comune, ovvero a far capire a tutti quanti che il problema c’è e che bisogna far qualcosa. Ci sono tanti modi: ci sono le manifestazioni, eventi come quello che abbiamo fatto, Youth4Climate: Driving Ambition, durante il quale abbiamo scritto un documento, che poi abbiamo presentato ai ministri della preCop, che poi andrà anche a tutti i ministri della Cop, ma anche ad esempio eventi che durano più giorni, prima avevo fatto un piccolo accenno all’evento Local Conference of Youth (LCOY), aperto a tutti, con esperti che hanno parlato di diverse tematiche. Tutti si sono divisi in gruppi e ognuno ha affrontato quella determinata tematica che era stata illustrata dal singolo esperto. Anche questo è un modo valido per attivarsi, quindi ben vengano questi tipi di attività, questo movimento, perché bisogna cercare di portare questi problemi all'attenzione di tutti e in maniera più veloce e più concreta possibile.

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