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Educare le popolazioni

I marchi stanno concentrando gran parte della loro attenzione e dei loro fondi sulla prevenzione del riscaldamento globale, ma si presenta anche un'enorme opportunità per l'educazione ai disastri climatici rivolta ai consumatori, per le persone di tutte le età.

A fronte di un disastro senza precedenti, marchi, ONG e governi stanno investendo in programmi per aiutare a educare le persone sulla preparazione climatica. In Nuova Zelanda, un nuovo curriculum include materiali supportati dalla scienza sulla crisi climatica, oltre a strumenti per gli studenti per pianificare il proprio attivismo e affrontare l'eco-ansia.

In Bangladesh, Shidhulai Swanirvar Sangstha - un gruppo senza scopo di lucro - offre un approccio più pratico. Il programma gestisce scuole galleggianti in aree soggette a inondazioni durante la stagione dei monsoni, con l'obiettivo di insegnare agli studenti la crisi climatica, l'agricoltura sostenibile e il ciclo di vita dei fiumi che vivono accanto loro.

Anche l'educazione pratica su cosa fare dopo un disastro diviene essenziale infatti nei giorni successivi all'uragano Ida in Louisiana, sono stati segnalati molti decessi per avvelenamento da monossido di carbonio dovuto all'uso improprio dei generatori.

Il consumatore medio ancora non conosce le competenze chiave di sopravvivenza, questo apre uno spazio bianco per marchi e creatori di contenuti per sviluppare media educativi e convincenti.

A New York City, il nuovo programma Rainboots on the Ground è il primo a distribuire informazioni educative sulle procedure di evacuazione per gli abitanti degli appartamenti nel seminterrato e altri residenti vulnerabili.


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